Nel corso degli ultimi 6 anni il CNCN ha commissionato ad Astra Ricerche, società specializzata nella realizzazione di sondaggi d'opinione, sondaggi e ricerche di mercato costruite su misura, tre ricerche che potessero fornire una fotografia della situazione attuale del mondo venatorio italiano.
- Gli italiani e la caccia edizione 2013
Secondo l'analisi demoscopica di Astra Ricerche aumentano gli italiani favorevoli alla caccia che arrivano al 56%, in crescita del 3% rispetto al 2010 Contrariamente a quanto gli anticaccia vorrebbero far credere sempre più italiani sono "vicini" all'attività venatoria mentre diminuiscono i sentimenti negativi verso i cacciatori.
Confermata l'importanza dell'informazione sui limiti e la regolamentazione della caccia e il suo ruolo nella gestione ambientale.
Analizzati anche ambientalismo e animalismo: italiani interessati e attivi per l'ambiente mentre concordano solo apparentemente con l'animalismo, spesso considerato estremista e radicale
- I cacciatori italiani e la caccia edizione 2011
Legati alle tradizioni ma attenti all’attualità e alle decisioni della politica. Amanti della compagnia e impegnati nel sociale. Fruitori attenti e consapevoli dell’ambiente e della natura, costituiscono un volano economico che crea occupazione. Dopo aver analizzato il rapporto fra gli italiani e la caccia, mettendo in luce che la maggioranza di essi non è contraria all’attività venatoria se viene regolamentata, in questa seconda ricerca CNCN (Comitato Nazionale Caccia e Natura) e Face Italia (Federcaccia, Liberacaccia, AnuuMigratoristi, Enalcaccia) hanno rivolto la loro attenzione su come i cacciatori vivono la loro passione. Ancora una volta lo hanno fatto attraverso il lavoro del sociologo Enrico Finzi di AstraRicerche, che anche in questo caso ha condotto in modo assolutamente trasparente l’indagine più ampia e approfondita mai realizzata sul tema.
- Gli italiani e la caccia edizione 2010
L’indagine è stata realizzata nel Maggio 2010 tramite 2.112 interviste (in parte on line e in parte telefoniche) somministrate a un campione rappresentativo degli italiani 18-80enni, pari a circa 46.9 milioni di adulti. La prima area esplorata è quella del rapporto personale degli italiani con la caccia: è emerso che il 48% dei nostri connazionali è in qualche modo vicino alla caccia: la pratica, accompagna altri, ha famigliari o amici cacciatori, è stato o è cacciatore. Solo il 13% (pari a 6.3 milioni) non sa assolutamente niente di caccia e di cacciatori, mentre il 38% ha qualche informazione sulle attività venatorie ma essendo ad esse totalmente estraneo (tabella pag. 1 della Sintesi). Il profilo di chi va a caccia vede il predominio degli uomini (circa il 70% del totale) e il peso soprammedia dei 25-34enni (oltre che degli ultra54enni), dei residenti nelle regioni ‘rosse’ (EmiliaRomagna, Toscana, Umbria, Marche), dei laureati, degli imprenditori/dirigenti/professionisti e dei lavoratori autonomi. Ciò smentisce la tesi, diffusa anche nel mondo venatorio, per cui andare a caccia sarebbe un’attività prevalentemente ‘vecchia’ e propria dei gruppi sociali più ‘bassi’ e marginali.
Scarica qui le sintesi delle ricerche nazionali: