Il Comitato Nazionale Caccia e Natura su evento “Custodi della Biodiversità”: confermato supporto ad attività venatoria, l’842 rimane intoccabile
Roma, 26 febbraio 2023 – L’evento “Custodi della Biodiversità”, promosso da Coldiretti, AB-Agrivenatioria Biodiversitalia, Fondazione UNA e Federparchi ha rappresentato uno dei momenti di maggiore sinergia tra il mondo istituzionale, agricolo, ambientalista e venatorio, rendendo evidente una visione comune sul futuro del sistema: una visione che dà un ruolo fondamentale e concreto al cacciatore, che lo rende attore imprescindibile della tutela dell’ambiente e del sistema agricolo. L’evento è stato ampiamente partecipato, e ha posto una pietra importante nella costruzione del futuro dell’attività venatoria in Italia.
“Riteniamo che in questi anni ci sia stata una grande demagogia sul ruolo dei cacciatori nel nostro paese, che storicamente sono stati dipinti come figure negative; quando questi sono venuti meno con le loro attività di supporto e presidio territoriale, il risultato è stato l’abbandono dei territori” ha dichiarato nel corso dell’evento lo stesso Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti, a sostanziare il supporto del mondo agricolo a quello venatorio.
Per queste ragioni, e in risposta ad alcune polemiche che hanno avuto luogo dopo l’evento, dove determinate parole sono state evidentemente fraintese se non strumentalizzate, come CNCN ribadiamo ancora una volta il pieno sostegno a questa nuova alleanza tra mondi, confermando allo stesso tempo l’intoccabilità dell’articolo 842 – cosa che già abbiamo fatto in più sedi e attraverso più strumenti - e auspicando che d’ora in avanti non venga dato ulteriore spazio a polemiche e diffamazioni attraverso la diffusione di falsità e menzogne, a seguito delle quali valuteremo se intervenire nelle opportune sedi compreso quella giudiziaria.
Come CNCN ribadiamo ancora una volta la validità della costruzione di un sistema di alleanze e collaborazione positiva; l’isolazionismo e il mero attacco attraverso la polemica sterile è quanto di più dannoso per il mondo della caccia e la tutela della biodiversità.